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REIKI IN OSPEDALE

REIKI viene praticato anche negli ospedali, al COES Centro Oncologico delle Molinette a Torino (dove sono stata Operatore per assistenza ai malati oncologici e terminali, formata direttamente da Frank Ostasesky, fondatore degli Zen Ospice Americani) e in molti altri ospedali.

L'esperienza del progetto reiki in Ospedale a cura dell’associazione Cerchiodiluce ha evidenziato che nel malato i benefici dei trattamenti reiki sullo stato emotivo possono migliorare la sua capacita’ di affrontare le cure. Questi anni di ricerca hanno confermato l’utilita’ della presenza dell’operatore reiki in ambito sanitario nell’accompagnamento dell’iter terapeutico dei pazienti.
La pratica di reiki, riconosciuta dall’OMS tra le cure complementari, e’ un valido sostegno nel controllo degli stati di ansia e di dolore.

 

L’operatore reiki
L'operatore reiki ha approfondito le tematiche dell’accompagnamento, attraverso pratiche e meditazioni volte a sviluppare e stimolare una maggiore consapevolezza, centratura, ascolto di sè e dell’altro nei momenti critici della vita. L’operatore reiki che lavora in ospedale è una figura professionale che, oltre ad avere una solida pratica della tecnica, ha un’adeguata formazione che lo supporta nell’interagire con la complessa realtà del malato. È interessante segnalare che in diversi centri statunitensi Reiki è utilizzato dal personale infermieristico e rientra nei percorsi formativi di queste figure professionali.

 

I benefici del trattamento
Il trattamento reiki offre un aiuto al trattamento psicologico delle emozioni legate alla malattia e può contribuire a migliorare la qualità della vita del paziente nel suo iter terapeutico.
La nostra esperienza ha evidenziato che, nel malato, i benefici dei trattamenti reiki sullo stato emotivo possono migliorare la sua capacità di affrontare cure farmacologiche, operazioni (fase pre e post) e il suo rapporto con la struttura ospedaliera; per i malati oncologici i benefici sono riscontrabili anche sugli effetti collaterali indotti dal trattamento chemioterapico quali nausea e/o vomito ed astenia, in particolare se la seduta reiki è effettuata durante la somministrazione dei farmaci.

 

Chi può ricevere i trattamenti
Reiki è utilizzato come supplemento alle terapie, quindi effettuato su pazienti con una diagnosi definita, che stanno già seguendo una terapia secondo il sistema medico convenzionale. Il personale ospedaliero segnala i pazienti che presentano condizioni di ansia espressa, di sintomatologia dolorosa e di effetti collaterali non controllati dalle terapie convenzionali. In alcuni casi sono i pazienti stessi che richiedono il trattamento dopo averne sentito parlare da altri pazienti.

Questo è quanto riportano gli studi per la validazione delle terapie energetiche in ambito ospedaliero:
Il Reiki ha prodotto uno stato di rilassamento valutabile come "medio/profondo" ed uno stato di"benessere/grande benessere" ad ogni seduta nell'85-90 % dei casi;
Il progetto REIKI in corsia ha dimostrano come un recupero più veloce dei pazienti sottoposti a trattamenti Reiki porti a una riduzione della degenza e ad una progressiva minor assunzione di farmaci e necessità di cure; Aumento dei benefici nei malati cronici.
La divulgazione del metodo REIKI nella struttura ospedaliera si è rilevato un punto di forza, infatti, altri reparti dell'Azienda Ospedaliera hanno richiesto di essere coinvolti nell'applicazione del metodo REIKI;

 

I risultati hanno evidenziato l’influenza positiva dei trattamenti sia come aiuto psicologico nell’affrontare l’iter diagnostico-terapeutico nei pazienti affetti da malattia neoplastica sia come supporto integrativo alle terapie convenzionali.

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